Celiachia, al Koelliker D’Azeglio l’esperienza del dottor Caula

«È una malattia che riguarda principalmente l’intestino tenue e che viene scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti a questa malattia», spiega il gastroenterologo che mette in guardia dalle diagnosi “fai da te” e invita a seguire un rigoroso percorso di diagnosi.

Celiachia, dal 24 marzo il Poliambulatorio Koelliker D’Azeglio può contare per diagnosi e cura sulla competenza del dottor Giuseppe Caula, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Ospedale Martini di Torino dopo una lunga esperienza all’Ospedale Evangelico Valdese di Torino e dopo aver rivestito ruoli di responsabilità regionale nell’ambito della malattia celiaca.

Dottor Caula, oggi si parla tantissimo di celiachia, talvolta anche in modo improprio Ci ricorda di cosa si tratta?

«La celiachia è una malattia che riguarda principalmente l’intestino tenue e viene scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti a questa malattia. Colpisce più frequentemente il sesso femminile e per svilupparla risultano necessarie tre condizioni: predisposizione genetica, ingestione di cereali contenenti glutine, una serie di “fattori ambientali” ancora oggi non del tutto chiariti che comprendono, ad esempio, infezioni, modalità del parto, nutrizione nell’infanzia».

Ingestione di glutine: a questo punto ci spiega anche che cos’è il citatissimo glutine?

«Con il termine glutine si intende un complesso proteico del frumento, segale, orzo, avena, kamut, spelta, triticale, al quale i celiaci sono intolleranti».

In che modo si può presentare la celiachia?

«Le modalità con cui si può manifestare la malattia celiaca sono estremamente variabili. Esiste una forma di celiachia definita classica (o tipica), più frequente nel bambino di età inferiore ai 3 anni, che si manifesta con una sintomatologia tipicamente intestinale: compaiono gradualmente scarso appetito, cambiamento dell’umore, diarrea cronica, arresto/calo di peso e gonfiore addominale. Ma accanto alla celiachia tipica esistono altre modalità di presentazione: si parla di celiachia atipica quando la stessa è caratterizzata da una sintomatologia intestinale aspecifica (dolori addominali ricorrenti, afte in bocca, stitichezza) e/o manifestazioni che non riguardano in modo specifico l’intestino: anemia da carenza di ferro resistente alla terapia con ferro per via orale, stanchezza cronica, bassa statura, ritardo o più raramente anticipo puberale, infertilità, aumento del rischio di aborto, diminuzione della libido in entrambi i sessi, menopausa precoce, alterazioni della massa ossea, aumento delle transaminasi del fegato o alterazioni della pelle come la dermatite erpetiforme, quest’ultima considerata come la celiachia della pelle».

Come si esegue la diagnosi di celiachia?

«La celiachia è caratterizzata dalla presenza nel sangue di particolari anticorpi che possono essere evidenziati da un semplice esame di laboratorio; si tratta degli anticorpi anti transglutaminasi, anticorpi anti gliadina deaminata (DGP), anticorpi antiendomisio (EMA). Gli anticorpi tipici della celiachia vanno ricercati quando il soggetto è a dieta libera, cioè quando assume alimenti che contengono glutine. In caso di riscontro di positività degli anticorpi celiaco correlati, sarà necessaria una conferma istologica della celiachia valutando lo stato dei villi intestinali. Si dovrà pertanto eseguire una Gastroscopia con multiple biopsie intestinali».

È a quel punto che al paziente verrà prescritta la dieta senza glutine?

«Giunti alla diagnosi di celiachia, la dieta scrupolosa e permanente priva di glutine è a oggi l’unico trattamento disponibile per la malattia celiaca. I soggetti celiaci devono evitare cibi a base di grano (compresi farro e spelta), segale ed orzo. Inoltre, queste persone devono prestare attenzione a tutti quei prodotti alimentari trasformati e/o confezionati, nei quali il glutine viene aggiunto durante i processi industriali come additivo. I cereali liberamente permessi perché non contengono glutine sono mais, riso, sorgo, miglio e teff. Anche gli pseudo-cereali, tra i più diffusi quinoa, grano saraceno e manioca, sono privi di glutine. La dieta senza glutine è efficace nel determinare la scomparsa, nel soggetto celiaco, dei sintomi e segni dipendenti dalla malattia, ma anche la normalizzazione dei livelli plasmatici degli auto-anticorpi glutine-dipendenti nonché la scomparsa delle lesioni della mucosa duodenale».

Insomma, la diagnosi è una cosa molto seria ed è perciò più che mai opportuno non affidarsi al “fai da te”.

«Eseguire una dieta senza glutine “fai da te” è proprio una cosa da non fare. Troppo spesso accade che il paziente si presenti dallo specialista dopo averlo eliminato di sua sponte dalla sua dieta. Oltre a rendere molto più difficile la diagnosi, questo gesto risulta di frequente immotivato nonché inutile».

Una diagnosi e una cura corretta possono invece produrre risultati molto importanti per i pazienti celiaci. Come rispondono alla terapia?

«Capita di sentirsi dire: “Non sono mai stato così bene, non pensavo di poter stare così”. Accade con i pazienti celiaci abituati da sempre a convivere con sintomi non drammatici che avevano attribuito ad altri fattori. In Italia sono circa 500mila i celiaci non diagnosticati, anche per loro una dieta priva di glutine porta a una normalizzazione della mucosa che genera benessere. Ecco perché è più che mai importante rivolgersi sempre a uno specialista».

Richiesta appuntamento

Compilando il form sarà ricontattato da un operatore del Poliambulatorio Koelliker D’Azeglio che concorderà con lei un appuntamento per l’erogazione della prestazione sanitaria. Il centro medico mette a disposizione dei propri pazienti prestazioni sanitarie di alto livello:

Oculistica, Day Surgery, Allergologia, Chirurgia Plastica, Chirurgia Vascolare, Medicina Interna, Dietologia, Ginecologia, Medicina Estetica, Ortopedia

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