Cheratiti

Con il termine generico di cheratiti si definiscono i processi flogistici, di tipo infettivo o infiammatorio, che interessano la cornea con i seguenti sintomi: iperemia, fotofobia, lacrimazione e frequente dolore. Il sintomo più rilevante di una cheratite è la comparsa sulla cornea di un’area grigiastra a margini sfumati, nel caso di sede superficiale, mentre la comparsa di un’ampia area tondeggiante opalescente di edema corneale segnala l’interessamento infiammatorio dell’endotelio.
Cheratiti superficiali e cheratiti profonde
In base ai sintomi sopra descritti le cheratiti si possono dunque suddividere in:
Superficiali, se sono localizzate a livello dell’epitelio e degli strati anteriori della cornea.
Le cheratiti superficiali si distinguono in diffuse e punctuate; nel primo caso si estendono nell’epitelio corneale causandone la caduta di lembi; nel secondo la lesione è costituita da opacità puntiformi situate a gruppi nell’epitelio corneale.
Profonde, se l’infiammazione coinvolge anche l’endotelio.
Le cheratiti profonde si caratterizzano per l’edema dell’epitelio sovrastante la cornea. In questi casi le lesioni lasciano penetrare germi vari fino alla degenerazione in ulcera corneale.
I sintomi (fotofobia, lacrimazione, dolore) possono aggravarsi rapidamente mentre sulla cornea compare un infiltrato bianco corneale che tende a svilupparsi in superficie e in profondità.
La terapia topica a base di colliri dovrà essere in genere affiancata ad una a base di antibiotici per via orale.